L’Atelier d’Orazio

Nel 2009, Orazio Massaro ha creato un luogo di riflessione e pratica artistica nel cuore di Parigi, un laboratorio dedicato alla liberazione dello spirito creativo, concepito come un’opera d’arte che contiene opere d’arte, e di cui è l’elemento vivo.

In questo laboratorio, le pratiche della danza, del teatro, dell’arte contemporanea e della scrittura diventano vettori dello stesso desiderio di trasmettere, sia fisico che filosofico, la sua esperienza di artista multidisciplinare. È anche in questo workshop che scrive, dal 2011, una raccolta di pensieri e riflessioni sulla condizione umana.

Lo studio di Orazio viene esposto per la prima volta come opera d’arte nel Campanile del Louvre nel 2013. In questa inedita installazione, Orazio Massaro si presenta come un artista contemporaneo la cui vocazione non è quella di vendere le sue opere ma di riportare i visitatori al loro stato di creazione vivente. “L’essere umano è un’opera d’arte vivente.

Nessuna opera d’arte esistente prodotta da un artista, non importa quanto brillante, può competere con la creazione dell’opera umana”, dice.

Un modo per lui di porre apertamente la questione dell’esistenza del “Creatore dei creatori nel cui nome l’umanità è terrorizzata: Dio”. Orazio Massaro opera così una desacralizzazione dell’opera d’arte e dell’artista, divenuti rispettivamente puro prodotto e lamina del sistema economico, e propone un ritorno alla fonte stessa della creazione del vivente.

Nel 2015, Orazio Massaro ha iniziato a scrivere un monologo tragicomico, Il canto del cigno, che considera “la messa in scena di un genio che mette in discussione la necessità di creare nel mondo di oggi, dove Arte, Libertà e Amore sono soggetti ai valori del potere economico”. Questa poetica filosofica sul valore reale dell’esistenza umana vuole essere anche un resoconto ironico e beffardo del suo percorso artistico in Francia.