Casa Museo Oro Massaro
dedicata all’Artista Orazio Massaro dalla sua famiglia
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Orazio Massaro si è naturalmente rivolto al teatro, che gli ha permesso di emanciparsi dalla sua storia personale: “La posta in gioco è la creazione di un dialogo con il padre. Per me il teatro è il luogo della trascendenza di questa parola inibita”.
Dopo un periodo presso l’Acteur Studio di Parigi e il Conservatoire national supérieur d’art dramatique de Paris come revisore libero sotto la direzione di Philippe Adrien, ha suonato per i registi Hervé Le Roux, Patrice Chéreau, Sally Potter, Antoine de Caunes e Maïwenn, tra gli altri.
È l’iniziatore del lancio della carriera di Maïwenn, con la messa in scena del suo spettacolo “Le Pois chiche” (Café de la Gare, 2002). Dopo il fallimento del primo tentativo di regia, Maïwenn chiamò Orazio Massaro e gli diede carta bianca per ripensare la struttura drammaturgica della sua commedia, metterla in scena e dirigerla. Fu allora l’occasione per questa “levatrice della parola”, come lui stesso si definiva, di arricchire il Café-Théâtre con la sua doppia coscienza di ballerino e attore, e di trasmettere a Maïwenn ciò che aveva vissuto con il suo spettacolo Ma qui spacchiu voi?: il passaggio di un corpo muto che diventa parlante e può interpretare più ruoli contemporaneamente. Il nuovo allestimento de Le Pois Chiche è un successo di pubblico e critica. Lo spettacolo rimase in cartellone per più di un anno e lanciò la carriera di Maïwenn come regista.
Orazio Massaro realizza anche il primo adattamento teatrale dei dialoghi dei film di Bertrand Blier, con la scrittura e la regia di La Mouette de Blier (Café de la Gare, 2005).
Questo spettacolo, che incoraggia il pubblico a prendere d’assalto il palcoscenico, è una satira delle istituzioni della Repubblica francese. La bandiera francese, che funge sia da decorazione che da travestimento, non è contrassegnata e si trova in un bidone della spazzatura. Lo spettacolo mette in evidenza l’emancipazione di una donna di origine nordafricana che vuole accedere al potere. Per raggiungere il suo obiettivo, manipola un uomo ebreo di origine francese e una coppia omosessuale composta da un cattolico francese e un musulmano di origine araba. Dopo aver fatto sesso con i tre uomini, la donna finisce per dare alla luce la Sesta Repubblica, senza che si sappia chi, ebreo, cattolico o musulmano, sia il padre. Apertamente provocatorio, lo spettacolo ha riscosso un grande successo di pubblico. Ma alimenta anche l’ira dei detrattori politici e le gelosie dei rivali artistici, che cercano di impedirne la programmazione e danneggiare la carriera di Orazio Massaro.
“Questo precursore che si prende agio in Francia”, dice di sé con una certa ironia.
Nel 2004, Orazio Massaro ha adattato, diretto e coreografato l’Amleto di William Shakespeare al Teatro 13, con il titolo Essere e non essere, in risposta alla domanda di Amleto: essere o non essere? In questo spettacolo, un enorme cerchio, disegnato in gesso sul palcoscenico dal regista, sospende i corpi nudi di un uomo e di una donna in uno spazio-tempo metafisico che trasforma il sogno emblematico della tragedia di Amleto in un supporto per la riflessione autobiografica sull’assenza del padre, il rapporto fusionale con la madre, la relazione risultante con la donna e la difficoltà di scegliere. “L’essere è doppio per nascita. L’uomo e la donna, che gli hanno dato vita, costituiscono anche la duplicità della sua interiorità in un particolare stato di creazione che determina l’originalità di ogni essere”. I due interpreti dello spettacolo, nudi, e divenuti un corpo unico al momento del monologo di Amleto, sono portati a interpretare diversi ruoli danzando il testo di William Shakespeare in una coreografia che prende in prestito l’estetica dei suoi movimenti dalle statue dell’antica Grecia.
1991 : Les Deux Gentilshommes de Vérone de Shakespeare, messo in scena per Olivier Coloni
1993 : L’échange de Paul Claudel, messo in scena per Françoise Chatot
1995 : Hautnah création collective, messo in scena per Felix Ruckert
1999 : A quoi rêvons nous la nuit? Creazione collettiva, messa in scena per Olivier Besson
2007 : Peine, Pénis, Penne de Marie Nimier, messo in scena per Virginie De Ville
1997 : Une petite Entaille de Xavier Durringer
1999 : Emballage Perdu de Vera Feyder
2002 : Le Pois chiche de Maïwenn
2004 : Salve Regina de Virgil Tănase
2006 : Etre et ne pas être d’Orazio Massaro liberamente ispirato dall’Amleto di Shakespeare